Telefono

0583 407345

per informazioni

info@centrofisioterapicoriabilita.it

Orari di apertura

Lu-Ven 8:30-12:30 / 14:30-19:30

La gonartrosi è l’artrosi del ginocchio, una condizione debilitante che colpisce molte persone. È una malattia degenerativa progressiva in cui la cartilagine articolare tende progressivamente ad usurarsi.

Spesso colpisce soggetti di mezza età e anziani, ma può interessare anche persone più giovani soprattutto a seguito di interventi chirurgici e/o traumi. La lesione progressiva della cartilagine articolare comporta perdita di movimento, dolore e, nelle fasi avanzate, deformazione dell’articolazione stessa. Il ginocchio è formato due articolazioni: la femoro-rotulea, tra femore e rotola, e la femoro-tibiale, tre femore e tibia.

L’artrosi può colpire in modo variabile entrambe le articolazioni: se un ginocchio è danneggiato dall’artrosi può essere difficile e doloroso svolgere le attività più semplici del quotidiano, come camminare e salire le scale, diventando così una patologia invalidante. Il dolore si può avvertire anche a riposo, quando si è seduti o persino a letto.

Le cause sono molteplici: è il risultato di una combinazione di più fattori che alterano l’equilibrio articolare. Le più comuni sono:

  • L’età avanzata è l’elemento causale più frequente per la perdita della capacità di fronteggiare la degenerazione articolare;
  • Sovrappeso e obesità provocano un rilevante stress meccanico per le cartilagini articolari e quindi una degenerazione più rapida;
  • Traumi pregressi come fratture delle componenti ossee del ginocchio (piatto tibiale o condili femorali), lesione di legamenti e menischi e ripetuti infortuni alle ginocchia, accelerano il processo di invecchiamento.
  • Precedenti interventi chirurgici, come ricostruzione del legamento crociato anteriore e/o asportazione del menisco
  • Malattie reumatiche, come l’artrite reumatoide e alcune malattie metaboliche possono determinare nel tempo l’insorgenza di un quadro artrosico.

Esiste anche una predisposizione individuale indipendente dagli elementi causali prima descritti: intervengono fattori familiari e genetici che possono contribuire alla sviluppo dell’artrosi.

Sintomi.

Il disturbo più frequente è il dolore. È un dolore sordo e meccanico, cioè che si manifesta con il movimento e si attenua con il riposo. Nelle fasi inziali si risveglia dopo una prolungata attività fisica; con l’aggravarsi del quadro artrosico può manifestarsi anche dopo movimenti semplici, come sollevarsi dalla sedia o scendere dall’auto. Raramente è acuto e intenso.

Il dolore si accompagna ad altre manifestazioni soggettive, come la rigidità, sensazione di impaccio al movimento e il gonfiore.

La tumefazione articolare può essere correlata alla progressiva deformità dell’articolazione e al versamento articolare, ovvero un eccessiva produzione di liquidi sinoviale data dall’infiammazione delle strutture.

Di fronte ad un quadro di gonartrosi le cure e i trattamenti possono essere di due tipi:

-Conservativo

-Chirurgico

Quello che qui a noi interessa maggiormente è quello conservativo.

L’obiettivo è quello di ripristinare una buona mobilità articolare, diminuire il dolore e aumentare la capacità muscolare di tutto l’arto al fine di “alleggerire” il carico sull’articolazione.

Per la diminuzione del dolore la terapia fisica oggi offre diverse opzioni come la tecar terapia, il laser e numerose correnti antalgiche che ci aiutano ad abbassare il livello di infiammazione delle strutture.

Queste, associate alle mobilizzazioni dell’arto, allo stretching muscolare e a esercizi posturali, sono il punto di partenza nel trattamento conservativo di questa patologia.

A completare il progetto di lavoro abbiamo il rinforzo muscolare sia globale che selettivo: l’obiettivo è quello di allenare il nostro corpo a sostenere l’articolazione artrosica. Migliorare il controllo muscolare di tutto il corpo, del core, della schiena, delle spalle e controllare meglio i nostri movimenti nello spazio aiuta la nostra articolazione artrosica. Se i muscoli sono più tonici e più abituati a svolgere movimenti, il corpo riuscirà a lavorare più efficacemente. Selettivamente andremo a lavorare sull’arto coinvolto partendo dai muscoli dell’anca fino a quelli di piede e caviglia.

Se dobbiamo diminuire il carico sull’articolazione sarà molto importante tenere anche sotto controllo il nostro peso corporeo.

La gonartrosi, se presa in tempo, si può ben gestire e “rallentare” con un buon programma conservativo, ricercando un buon stato di forma generale e cercando di ridurre al minimo i fattori che possono accelerare il processo degenerativo. Se trascurata può diventare fortemente invalidante e dolorosa, stadio in cui l’opzione chirurgica diventa la prima e unica.